Una passeggiata in riva al mare per ricominciare a respirare. Con il cuore che finalmente batte al ritmo del mio corpo, con i pensieri che assecondano il movimento ondoso di un mare ancora non pronto ad essere navigato. E a me piace sempre il mare, in qualunque momento dell’anno. Mi rimette in pace con il mondo. Eccolo dunque, un altro giugno…
Ed ecco anche il mio mare, a cui sento di appartenere.
Con i piedi nella sabbia, cammino sulla spiaggia e lascio andare tutto un anno che ha messo in pausa la nostra vita. Un anno vissuto sperando che questo tempo di pausa finisse presto. Vissuto accelerando tutto, forse con la voglia di spingerlo via più in fretta, nell’attesa di ricominciare a guardare oltre. Oltre quel muro costruito tra te e gli altri, gli amici, gli affetti più cari, gli sconosciuti in cui non ti sei imbattuto, i nuovi compagni di viaggio che non hai potuto ancora incontrare sulla strada. Solo tu, in un recinto di incertezza che ha reso quel muro sempre più alto, fino a farti sentire piccola, sola e senza luce.
E ora…c’è un altro giugno.
Piano piano ritrovo la luce, la voglia di stare di nuovo insieme agli altri. È passato un anno, mi guardo allo specchio e mi vedo diversa. Mi sento un’altra. Sempre io, certo, ma c’è qualcosa che mi fa sorridere dentro. È quel sorriso che ho imparato a trattenere, dietro la mascherina, e che ora esce tutto fuori. Mi esplode nel petto e illumina tutto quello che guardo e mi spinge a nuove aperture.
A volte sembra un miracolo essere arrivata fin qui. Un nuovo oggi. Mi sembra di essere appena scesa da una giostra che mi ha fatto girare la testa. Travolta da un vortice di presente a tutta velocità e con un passato che sembrava appartenere ad un’altra persona. E cosa potevo farmene di un passato senza una continuazione…? È stato come fermarsi ad un certo punto, dopo aver percorso tanta strada, perché l’incertezza è stata più forte della certezza della destinazione. Quella strada poteva essere chiusa. O forse no…ma tornare indietro non aveva senso e nemmeno andare avanti…ed eccoci nella sospensione di un presente continuo…
Un giorno alla volta è passato un anno, completamente dentro il mio presente. Dalla mattina alla sera. Ho imparato quello che potevo da ogni singolo giorno, ma non sarò mai uguale a prima.
Lo scorso giugno ho scritto il mio primo editoriale per un blog nato da poco e che ho messo in pausa, in attesa di un tempo da vivere come piace a me. Senza filtri. Ma non sono mai stata ferma. Ho riversato tutte le mie energie creative in altri mondi, aprendo altri cassetti…e vi ho trovato un’infinità di nuove possibilità, nuove strade che non vedo l’ora di percorrere.
Sono cambiata sì, ma chi dice che non sia un bene? Vedremo insieme come andrà questo altro nuovo inizio.
E intanto pensiamo a giugno.
L’anno scorso scrivevo di Giugno e quella voglia indomabile di libertà…
Quest’anno, invece, vorrei solo scendere dalla giostra, e camminare ad un ritmo lento, al tempo di un respiro calmo, al passo rilassato di una passeggiata.
Meglio se in riva al mare. Meglio se con il sole in faccia. Meglio se con il vento tra i capelli. Con la brezza di una serata trascorsa a chiacchierare con gli amici che non vedo da tanto, in un giardino romantico pieno di lucine soffuse durante un festival pieno di musica e di incontri interessanti, o con i bicchieri colmi di allegria, a riempire di risate leggere il tempo passato con le persone che vogliamo davvero accanto e nella nostra vita.
Meglio se su terrazze bellissime vista mare, o su una piattaforma dove lasciar galleggiare anche i pensieri, privandoli del peso, liberandoci delle zavorre, guardando la luce che si riflette sull’acqua e tutto intorno l’atmosfera si tinge dei colori dell’estate.
Meglio se con un calice di vino sul porticciolo di un borgo di pescatori che sa di antico, o dopo una giornata di relax in uno dei lidi che ancora non conosco, uno dei tanti della mia regione, da scoprire in una giornata come quella di oggi. In uno splendido fuori programma. E mi chiedo, ancora una volta, perché andare lontano a cercare la felicità? E chissà cos’è poi questa tanto ricercata felicità…
Se proprio devo darmi una risposta a questa domanda, direi che la felicità per me è tutte le volte che riesco ancora a stupirmi davanti a un tramonto, alla bellezza di un paesaggio, a quella sensazione eccitante che mi riempie il cuore e sale fino in gola, quando esco alla ricerca di un nuovo posto da scoprire, di una nuova esperienza da vivere.
Questa eccitante sensazione di leggerezza mista ad una irrinunciabile idea di libertà che mi accompagna da sempre, fin da quando ero ancora una bambina, è quello che più si avvicina alla mia idea di felicità.
Quello che ho imparato, cari amici di blog, è proprio a non dare nulla di tutto questo per scontato. Perché sì, in questo anno di sospensione travolgente, ho premuto l’acceleratore forse per la paura di restare indietro, ho cercato di riempire i vuoti fino a colmarli tutti. Ho messo in un solo anno l’energia di tre, consumando l’ossigeno, bruciando a fiamma alta tutto il mio fuoco.
Quanta creatività, quanto impegno e quanta fatica per sollevarmi un po’ di più ogni giorno e arrivare ad oltrepassare con lo sguardo quel muro. Ma ho messo un nuovo gradino ad ogni giornata e da qui, ora, riesco finalmente ad intravedere un orizzonte.
Questo giugno mi riporterà fuori.
Mi riporterà le chiacchierate fino a tardi, a godermi gli aperitivi dopo il lavoro, quelli come piacciono a me, circondati dalla bellezza. Sceglierò la gentilezza per orientare le mie scelte. E andrò dove mi sentirò accolta, incuriosita, stimolata. Sceglierò la strada più difficile, pur di inseguire una luce. Cercherò ancora di raccontare l’anima delle persone e dei luoghi. Ti racconterò nuovi weekend. Quelli che ho avuto il tempo di cercare con cura. Tornerò a condividere tanti consigli utili su itinerari che ho provato io stessa, facendomi trasportare dalle mie passioni. E se mi segui da un po’ immagino che queste incontreranno anche le tue. E ti sono grata per questo, perché le tue aspettative mi spingono ogni giorno a fare di più anche per me e per questo progetto.
Sono grata perché vivo in base a quello che sono, che provo e che sento.
Prometto che mi lascerò sempre guidare solo dai sentimenti e dal mio istinto, a caccia di posti unici, romantici, e di una bellezza fatta di cose semplici e vere.
2 comments
Ciao Gio sei bravissima riesci a cogliere l’anima dei luoghi in cui vai. All’Elba ci sono stata anch’io un po’ di anni fa e tu hai descritto egregiamente l’isola. Ti abbraccio
Grazie Angela per le bellissime parole…! Ci provo…e se per qualcuno ci riesco mi ripaga di tutto l’impegno profuso per raccontare i luoghi in cui vado e che più mi restano nel cuore…perché è proprio di cuore che si tratta! un abbraccio anche a te. gio’